OMELIA celebrazione esequiale di Don VITO IEVA

03-12-2020

OMELIA
celebrazione esequiale di Don VITO IEVA
Andria, Chiesa Cattedrale, 3 dicembre 2020
Letture:
Is 26,1-6
Sal 117
Mt 7,21.24-27

La Parola che ci è stata proclamata è quella del giovedì della prima settimana di Avvento. Due pagine della Scrittura che ci aiutano a vivere quest’ora di congedo dal nostro caro don Vito con gratitudine, fede e speranza.
Innanzitutto gratitudine al buon Dio che ha donato alla nostra Chiesa di Andria la bella persona di don Vito. Piccolo di statura, ma un vero gigante del nostro Presbiterio. E a corredo di questa affermazione voglio leggervi quanto egli stesso, qualche tempo fa, presagendo la vicina fine della sua esistenza, ha lasciato scritto a mo’ di Testamento spirituale. Ecco le sue parole:
“Sono ormai giunto alla soglia della casa del Padre. Sono in grado ora di valutare la mia vita, la mia morte e tutte le vicende storiche, a cui ho assistito o partecipato, in un modo più realistico, perché la grande realtà che mi sta dinanzi è la realtà di Dio. Ora tutto assume un colore diverso da quello che mi offriva la vita terrena, ma proprio per questo il primo atto che mi viene in mente in questo momento è la memoria di un Dio verso cui ho cercato di orientare, sia pure con varie oscillazioni, tutti i miei giorni terreni. Non posso fare a meno in questo momento di ringraziarlo per tutti i doni che mi ha fatto attraverso tante esperienze: le esperienze della mia famiglia, della comunità cristiana e di amici con cui abbiamo condiviso gioie e speranze, entusiasmo e disponibilità a cui lo stesso Dio ci chiamava. A Lui sento il bisogno di chiedere perdono per le infedeltà, le incoerenze, le cadute di generosità che a volte hanno messo in crisi la mia interiorità di cristiano e di presbitero. Come anche chiedo perdono alle persone che il Signore mi ha messo accanto per le tante omissioni di quel bene che potevo compiere e che non ho compiuto. Ma ora, per la misericordia di Dio e la compassione degli uomini, spero e sono certo di cominciare a vivere una vita che mi doni soltanto gioia e una relazione più intensa con lo stesso Signore. Vorrei che tutti i parenti e gli amici pensando a me, siano capaci di contribuire a quella gioia e a quell’amore che costituisce il sogno e l’attesa di tutti quanti noi. Arrivederci”.
Ecco, carissimi presbiteri questo era il nostro fratello don Vito. La gratitudine al buon Dio di avercelo donato è davvero immensa.
Poi, dicevo all’inizio, oltre che con gratitudine, siamo chiamati a vivere quest’ora con fede. La fede nel Cristo risorto che ha guidato, come abbiamo ascoltato nelle stupende parole di don Vito appena lette, tutta la sua vita di uomo e di prete. Una fede robusta che lo ha sostenuto sempre, soprattutto in questi ultimi tempi nei quali il convivere con la sofferenza e le limitazioni legate alle sue condizioni, hanno messo davvero a dura prova il suo animo tanto sensibile e delicato. La pagina del Vangelo che ci è stata proclamata ci ha detto che la parola di Gesù, per chi si affida a lui con tutto sé stesso, è davvero una roccia che dà consistenza e solidità al cammino della vita. La fede nel Vangelo era veramente la roccia della vita e del ministero di don Vito, e questo fino alla fine, finché ha avuto lucidità e forza per farsene sostenere.
E infine la speranza cristiana ci sostiene nell’esser certi che il Signore, sommo ed eterno Sacerdote, al suo arrivo alla porta del cielo, si faccia trovare all’ingresso per accoglierlo con un grande abbraccio per dirgli: “Ecco, servo buono e fedele, entra nella gloria del tuo Signore”.
Caro don Vito, ora che sei nell’abbraccio del Divino Pastore, continua a prenderti cura della Chiesa che hai servito ed amato quando eri tra noi, prega per i tuoi confratelli, che siano tutti tuoi imitatori e si spendano senza misura per diventare ogni giorno di più immagine viva di Gesù Pastore, proprio come hai fatto tu, con generosità totale, in piena umiltà e con un grande, smisurato amore alla Chiesa e al mondo.
Grazie di tutto, caro don Vito. Il Signore ti abbia in pace!