OMELIA
VI Domenica di Pasqua
Andria, Santuario SS. Salvatore, 17 maggio 2020
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Cari fratelli e sorelle,
io comincerei la nostra riflessione oggi invitando tutti noi a porci alcune domande: Che cosa ci lega a Gesù Cristo? Cosa ci spinge a credere in lui? Cosa ci convince di lui? Perché siamo suoi discepoli?
Ognuno di noi avrà sicuramente mille motivazioni, esperienze, storie da raccontare. Eppure quello che ci rende davvero suoi discepoli sta in quel “Se” con il quale il Signore apre oggi il suo discorso: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”. Dunque, è questo ciò che dà senso a ogni scelta e ad ogni rinuncia o sacrificio; amarlo dà ragione della fede; amarlo rafforza le nostre motivazioni personali anche quando qualcosa in noi vacilla.
È l’amore, dunque, solo l’amore che può dar senso e sostenere il nostro legame con Gesù e in Lui con Dio, solo l’amore. Non una fede vissuta per tradizione, ma come scelta di vita fondata sull’ amore.
E dunque il primo passo da compiere sempre da capo è accorgerci sempre con rinnovato stupore dell’infinito amore con cui Dio avvolge l’esistenza di ciascuno di noi. È l’amore la sola forza che ci permette di credere al Mistero, di affidarci alle sue mani, di seguire le sue – a volte – strane logiche. Il resto passa, tutto passa, l’amore cresce e fa crescere. Si nutre di relazioni costanti e non teme alcuna valanga. È l’amore a renderci capaci di “sì” coraggiosi e di “no” altrettanto decisi. È l’amore che ci permette di restare ad essi fedeli, costi quello che costi! L’amore ci insegna a coltivare nel cuore i suoi comandamenti… i suoi non i nostri; non quelli che altri, come fardelli, ci impongono.
E in questo contesto non è inutile ricordarci tutti che i suoi comandamenti trovano la pienezza e il compimento nella chiamata definitiva a: dare la vita, perdonare, liberare, sollevare, accogliere, ascoltare, essere benedizione, costruire pace, indicare vie di vita…In una parola: amare come lui ha amato. Dunque non un amore che mette tutto sul piano del sentimento, ma che scopre e fa proprio tutto lo spessore di significato della parola amore.
San Pietro nella seconda lettura ci ha esortati ad adorare Dio nei nostri cuori e a rendere ragione della nostra speranza, tuttavia, ci ha detto, questo sia fatto con dolcezza. E la nostra dolcezza sarà l’immagine della dolcezza e della tenerezza con cui Dio ama ciascuno di noi in Cristo. Il nostro, allora, sarà un rispondere al Suo amore.
No, non diciamo per favore che non ne siamo capaci. Offenderemmo lui e la sua onnipotenza. Dio ci chiama all’amore e perciò lui stesso, amandoci, ci rende capaci di amare. Ci chiama a seminare, come lui, vita nel mondo, ci rende grembo della vita. Tirarci indietro, facendo leva sulla nostra incapacità significa semplicemente concederci l’ennesima giustificazione ad una volontà che manca. Il Signore Risorto, invece, proponendoci lui stesso come “via” sulla quale camminare, come ci diceva domenica scorsa, ci offre anche la borraccia per rinfrescarci lungo il cammino, donandoci il Suo Spirito. È Lui, lo Spirito Santo, lo Spirito del Risorto, lo Spirito della verità, che illuminando le nostre menti e scaldando i nostri cuori, svela a noi stessi il senso delle nostre scelte e delle nostre rese.
Ancora una volta, dunque, ci è posta davanti la via della vita che è la via dell’amore. Non ci sono percorsi alternativi, abbreviati, facilitati. È questa la via che Dio ha percorso e percorre sempre da capo per raggiungerci, quella perciò che Lui ci chiede di percorrere, per farci intraprendere insieme con Lui l’esaltante opera di far risorgere e far vivere il mondo. Un mondo che in questo tempo sta sperimentando ancora una volta tutta la sua fragilità e il suo bisogno di salvezza.
E allora, cari fratelli, facendomi voce davvero di voi tutti e del mondo intero, vorrei invocare con tanta fiducia lo Spirito del Signore risorto:
Vieni in noi, Spirito di verità, vieni, e facci vivere dell’amore di Dio;
vieni, e rendici capaci di diventare grembo della sua vita;
vieni, e aprici alla verità del suo amore e di quello che noi siamo.
Vieni, Spirito del Risorto, resta in noi e trasforma tutto di noi: pensieri, desideri, sogni, progetti…
scendi fin nelle profondità più oscure e rendici capaci di amare Lui
E in lui, di farci amore per tutti i nostri fratelli.
Amen.