Messaggio per la Giornata per le Comunicazioni Sociali 2021

“Vieni e vedi’ (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone come e dove sono”. Questo il titolo del messaggio della giornata per le comunicazioni sociali che si celebrerà nel prossimo maggio 2021, reso noto da Papa Francesco qualche giorno fa.
«Il papa attinge dal capitolo primo del Vangelo di Giovanni, precisamente dalle parole su Gesù pronunciate dall’ apostolo Filippo e rivolte a Natanaèle -sottolinea don Antonio Turturro, vice direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Andria- che era scettico circa la figura del Maestro. Questo messaggio invita gli operatori della comunicazione a riscoprire quegli atteggiamenti propri di Gesù che va ad incontrare le persone li dove sono nei loro spazi e tempi».
Infatti, come riferisce la nota della Sala Stampa Vaticana, “l’annuncio cristiano prima che di parole, è fatto di sguardi, testimonianze, esperienze, incontri, vicinanza. In una parola, vita”.
«Il messaggio -spiega il vice direttore- apre ad una dinamicità che è propria di un processo comunicativo che vuole promuovere la relazione umana, sopratutto in questo periodo storico che stiamo vivendo, infatti “nel cambio epocale che stiamo vivendo, in un tempo che ci obbliga alla distanza sociale a causa della pandemia, la comunicazione può rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose».
Non conosciamo la verità se non ne facciamo esperienza – prosegue la nota della Sala Stampa Vaticana -, “se non incontriamo le persone, se non partecipiamo delle loro gioie e dei loro dolori”.
«In definitiva Papa Francesco -sottolinea don Antonio Turturro- continua a proporre l’orizzonte della prossimità (chiave interpretativa della idea di comunicazione di Bergoglio) esortando nuovamente a cogliere la dimensione “interconnettiva” e relazionale dei media che possono diventare così strumenti di incontro e prossimità, e invita a sviluppare una idea di comunicazione che non sia solo un freddo passaggio di informazioni, ma diventi un caldo annuncio di vicinanza, rispetto e dignità. A noi la responsabilità e il compito di essere evangelizzatori e comunicatori virtuosi e inclusivi».

(g.a.)