Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

27-12-2020

OMELIA
Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Andria, 27 dicembre 2020
Letture:
Gen 15,1-6; 21,1-13
Sal 104
Eb 11,8.11-12.17-19
Lc 2,22-40

Il breve testo del vangelo di Luca ci ha presentato un piccolo ma efficace quadretto di vita familiare. Ci viene raccontato che a Nazareth, dopo tutti gli avvenimenti che hanno caratterizzato i tempi della natività, dell’arrivo dei pastori, dei magi, dopo la difficile avventura della fuga e del soggiorno in Egitto per sfuggire alla strage ordinata da Erode, la sacra famiglia ritorna alla vita normale del paese e in quella “normalità” il piccolo Gesù fa vita di famiglia e cresce con la sua mamma Maria e il papà Giuseppe.
I giorni di Betlemme ormai sono lontani, i pastori sono tornati ai loro greggi, i Magi sono rientrati in Oriente, l’Egitto è un ricordo importante, il Tempio di Gerusalemme, dove avevano vissuto l’incontro con i due vegliardi Simeone ed Anna è solo un ricordo ormai lontano.
A Nazareth il ritmo della vita riprende a scorrere nella sua normalità, nulla di eccezionale segnala la vita di quella famigliola in paese, con Maria e Giuseppe che custodiscono il mistero e per Gesù è il tempo del “crescere” e del “fortificarsi”. Infatti il testo proprio questo ci dice con poche e sobrie parole, ma assolutamente essenziali: Il bambino “cresceva e si fortificava”! Verrebbe da dire: certo, lui si chiamava Gesù, i genitori erano due persone eccezionali, per forza che cresceva e si fortificava e la grazia di Dio era con Lui. Il racconto evangelico però provoca inevitabilmente una riflessione in noi che lo abbiamo ascoltato: Oggi possiamo dire che accade la stessa cosa nelle nostre famiglie? I nostri piccoli, i nostri giovani la fanno questa esperienza?
Riescono a crescere e a fortificarsi come fu per il bimbo, il ragazzo, il giovane Gesù? Trovano accanto a sé genitori che come Maria e Giuseppe li accompagnano nella crescita  con insegnamenti e soprattutto esempi di vita? Tanti genitori, si preoccupano che ai loro figli non manchi niente nel cibo, nel vestito, nell’istruzione, nei divertimenti, ed è pure giusto. Ma si preoccupano ugualmente che crescano nella fede e nelle virtù cristiane?
Nella storia delle nostre famiglie ci sono questi due verbi alla stessa maniera di come c’erano nella vita della Sacra famiglia? Gesù cresceva e si fortificava
Per quanto riguarda il primo verbo: “cresceva” si tratta solo di aspettare il tempo che passa, non ci vuole molta fantasia per “crescere” perché è ben dentro la logica della vita. Il Problema è “fortificarsi”: qui ci vuole fantasia, fatica, regole, impegno, sogni, obiettivi, fiducia, ascolto, amore, soprattutto esempi. Ed è normale che per tutto questo non si può essere soli, ci vuole una mano dall’alto, che dobbiamo imparare a chiedere con fede e umiltà, ci vuole qualcuno che stia vicino senza toglierti lo spazio. E questo qualcuno è il Signore.
Nella famiglia di Nazareth insomma c’era la “grazia” di Dio, in altre parole, c’era un punto di riferimento ben preciso che, per essere concreti, si traduceva nel frequentare la sinagoga, nell’imparare a leggere e a scrivere la Bibbia, nel pregare con i salmi fra le quattro mura di casa. É, forse, quello che manca a noi, in tante nostre case. Facciamoci solo una domanda con coraggio: quanto, al di là di qualche immagine sacra, è presente la fede nelle prassi di vita delle nostre famiglie. In quante delle nostre case si usa ad esempio fare un attimo di preghiera prima dei pasti?
Riconosciamo, carissimi che, rispetto alla sacra famiglia di Nazareth, sono ben altri i punti di riferimento sui quali scorre la nostra vita. Diciamo spesso tutto il male possibile delle giovani generazioni, ma noi adulti quali esempi diamo loro con umiltà e coraggio, fantasia e vero spirito di sacrificio?
Domande che più che risposte chiedono e suscitano riflessioni attente e coraggiose.
Ed è quello che con grande responsabilità ci disponiamo a fare, sollecitati oggi dalla festa della Sacra Famiglia.