Giornata Mondiale dei Poveri: la Tèranga

La cena impregnata di umanità

Ri-torna l’appuntamento con l’evento sociale: “La Téranga”, la cena impregnata di umanità, presso la Mensa della Carità della Casa di Accoglienza “S. Maria Goretti”, in via Quarti, 11 ad Andria, venerdì 24 Novembre 2017 alle ore 21:00.

L’obiettivo di queste cene multietniche, organizzate e curate da operatori e ospiti della Comunità “Migrantesliberi”, è quello di promuovere la conoscenza e l’integrazione socio-culturale di richiedenti asilo politico e persone che vivono situazioni di disagio e marginalità, in una cornice conviviale che unisce sapori e profumi provenienti da diverse parti del mondo.

Questo mese “La Téranga” si inserisce nel programma, di eventi più ampio, che la Comunità “Migrantesliberi” ha realizzato in occasione della 1ª Giornata mondiale della povertà, che si celebrerà Domenica 19 Novembre, istituita da Papa Francesco lo scorso anno, al termine del Giubileo della Misericordia, e che ha come tema: “Noi amiamo a parole ma con i fatti”. Nel messaggio il Papa descrive i volti della povertà di oggi: da chi è segnato “dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dall’ignoranza e dall’analfabetismo“, a donne, uomini e bambini “sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro“. Francesco denuncia la “ricchezza sfacciata che si accumula nelle mani di pochi previlegiati“ e che spesso “si accompagna all’illegalità e allo sfruttamento offensivo“.

Chi è il povero? Che cos’è la povertà? “I poveri sono persone da incontrare, accogliere, amare”. La povertà non è un’entità astratta, ma “ha il volto di donne, di uomini e di bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro. Nell’immaginario collettivo il povero, il nero, l’emarginato, possono essere solo i destinatari dei nostri gesti di carità, uomini e donne con cui la vita è stata poco generosa e verso cui, nel migliore dei casi, si può solo provare umana pietà.

Le biografie raccontate, da chi vive nella propria pelle la ‘povertà’, alla “Tèranga”, invece, ci permettono di graffiare la superficie e andare più a fondo, per indagare, conoscere e scoprire che dietro un uomo caduto in povertà si celano anni di sacrifici, dentro una donna emarginata risiedono le ferite di una innocenza violata in famiglia e che un ragazzo di colore può aspirare a una vita dignitosa e non a una sopravvivenza fatta di briciole.

Nei racconti di vita di: Alessandro, Victoire, Daniel, Riccardo, Assunta, Thomas…, si coglie l’essenza di vite segnate dalla sofferenza, ma allo stesso tempo dai contorni emerge la voglia di riscatto, la forza di volontà e la speranza di un futuro migliore.

È questo il potere che hanno le storie. Le storie sono importanti, molte storie sono importanti. Possono essere usate per espropriare e per diffamare o per ridare potere e umanizzare. Possono spezzare la dignità di un uomo, di un popolo oppure possono riparare quella dignità spezzata, deturpata e calpestata.

Ogni volta che ascoltiamo una storia, ogni volta che barattiamo le biografie autentiche con gli stereotipi recuperiamo un po’ di verità. E ogni volta che scegliamo la strada della Verità e della Giustizia, recuperiamo anche un pezzo di umanità.

Sarebbe meraviglioso se diventassimo esperti in umanità “…capaci di comprensione e di perdono, di accoglienza e di sorriso, di lacrime e di ebbrezze, disponibili all’ascolto e all’attesa, al credito e al compatimento, all’indulgenza e all’incoraggiamento, pronti a scommettere e a ricominciare, a parlare linguaggi della povertà e a non scandalizzarsi per le miserie altrui, a capire le lentezze e ad accelerare i segni della speranza. Esperti in umanità! Uomini fino in fondo, anzi fino in cima!” (don Tonino Bello).

Per info è possibile contattare il numero: 389/1764748.

 

Don Geremia Acri

Info e contatti: geremiaacr@gmail.com | 368 39 23 211